Difficile spiegare la fisionomia di un gruppo come gli A Short Apnea, alla perenne ricerca di una musica nella quale non esistano barriere fra i diversi generi musicali: "...una breve immersione in territori musicali confinanti con la musica rock... Immàginati delle brevi apnee per scoprire delle cose che in altro modo non avresti la possibilità di conoscere, penetrare."
Colpisce l’abnegazione alla ricerca, una perizia esecutiva impressionante, la capacità di vivere l’improvvisazione con il rigore che contraddistinguerebbe l’analisi esecutiva di una partitura, il tutto dettato dalla grande esperienza e bravura dei tre componenti del gruppo: Paolo Cantù e Xabier Iriondo alle chitarre e ai sampler, Fabio Magistrali alla voce, agli oggetti e ai campionatori.
"L’idea era quella di lavorare al di fuori dei canoni ristretti che contraddistinguono certe nostre esperienze musicali: forma canzone, strumenti utilizzati... infatti chitarre, batterie, organi, voci, attrezzi agricoli, lavorazione di metalli, giocattoli, nastri, sono il veicolo per trasformare esperienze musicali, pezzi della nostra memoria o storie personali in fiabe o incubi sonori che rispecchiano la nostra visione della musica e della vita... ci preme anche precisare che suoniamo e facciamo suonare tutto, senza ausilio di campionatori o tecniche di quel genere; i nostri campionatori sono registratori a cassetta, giradischi, radio e tutti quei mezzi che hanno risoluzioni approssimative, ma che forniscono maggiori spunti creativi."